domenica 27 febbraio 2011

GUIDA ALL'ELEGANZA di Madame Geneviève Antoine Dariaux -AMICHE, seconda parte...

" Temo soprattutto tre tipi di amiche:
  1. Quella che vuole essere come voi, che viene colpita dallo stesso amore a prima vista per  lo stesso vestito, che si scusa in anticipo dicendo:Spero che non ti dispiaccia, cara, e poi non usciamo spesso insieme e ci possiamo sempre telefonare prima per accertarci di non indossarlo nella stessa occasione....eccetera eccetera...Voi siete furiose, ma non osate mostrarlo e restituite il vestito il giorno dopo...
  2. L'amica con un budget più limitato del vostro, che non potrebbe neppure sognare di comprare i vestiti che comprate voi ( ma che in realtà non sogna altro). Voi pensate forse che per lei sia una splendida occasione fare shopping con voi. A me sembra autentica crudeltà mentale e sono sempre profondamente imbarazzata dal ruolo di spalla che alcune donne riservano alle loro migliori amiche...
  3. Infine l'amica che vive per i vestiti e a cui voi chiedete consiglio. E' molto probabile che la lusingherà essere considerata un'esperta di moda e che cercherà davvero di aiutarvi. E' altrettanto probabile, anzi quasi certo, che questa donna troppo sicura di sè monopolizzerà l'attenzione delle commesse, abili nell'individuare una buona cliente. E voi finite per trovarvi dimenticata da tutti.
Conclusione: fate acquisti da sole. E telefonate il giorno successivo per fissare un appuntamento con la vostra migliore amica.

"Alta società" di Camilla Cederna, 1957

"...Le signore che Irving Penn fa posare su Harper's Bazaar o su Vogue, quelle che danno il nome a una rosa, che da sempre fanno villeggiatura in una torre, che se si ammalano hanno malattie bizzarre e delicate (magari un filo di seta dimenticato in un occhio), che hanno strane e decorative conoscenze (magari un'amica murata in una roccia dell'India per desiderio di ascesi), che sono forse cleptomani ma possiedono collane così belle che gli agenti le seguono ai balli, che si comprano da Dior perfino le calze, che hanno i bambini bilingui a due anni, che fanno collezione di oggetti strani, che se sono in lutto si guarniscono soltanto con brillanti e perle nere ( perle grigie se la morta è una cugina), così racée inoltre che c'è chi le suppone nipoti illegittime del re d'Inghilterra..."

Gainsbourg - Le poinçonneur des Lilas 1958

sabato 26 febbraio 2011

GUIDA ALL'ELEGANZA di Madame Geneviève Antoine Dariaux -AMICHE, prima parte...

E' buona norma non andare mai a comprare vestiti con un'amica. Essendo molto spesso un'inconsapevole rivale, senza rendersene conto demolirà tutto quello che vi dona di più. Anche se è l'amica più leale del mondo, se vi adora, e se desidera soltanto che siate voi la più bella, io non cambio opinione: fate da sole i vostri acquisti e rivolgetevi a specialiste se volete un consiglio. Forse non saranno disinteressate, ma non sono coinvolte emotivamente.
 Inoltre, per quanto benintenzionata, la vostra amica ha raramente la vostra taglia, lo stesso stile di vita, la stessa posizione sociale, gli stessi gusti. Quindi vede le cose in modo diverso, e può vederle soltanto in rapporto al proprio budget, ai propri gusti, alle proprie esigenze. Quello che vorreste scegliere per voi, lei lo immagina su di sè e con i suoi commenti mina quella poca fiducia che eravate riuscite a conservare.
 So per esperienza che è impossibile vendere in modo davvero soddisfacente a due donne che comprano insieme, e cerco sempre di indurle a tornare separatamente, un'altra volta.
(continua...

QUARTA LETTERA A FANNY BRAWNE

27 LUGLIO 1819

Mia dolce Fanciulla,
 spero che tu non mi abbia biasimato troppo perché non ho obbedito alla tua richiesta di una lettera sabato:eravamo in quattro nella nostra cameretta, abbiamo giocato a carte giorno e notte, e non ho avuto un solo attimo di tranquillità per scrivere. Ora Rice e Martin se ne sono andati, ed io sono libero. Brown conferma, con mio dolore, il resoconto che mi dai della tua cattiva salute. Non puoi immaginare come desideri esserti accanto: come vorrei morire per un'ora- perchè che altro c'è a questo mondo? Dico che non puoi capire; non è possibile che tu mi guardi con gli stessi occhi con i quali io guardo te, non può essere. Perdonami se stasera divago un po': ho passato tutto il giorno su un Poema molto astratto, e sono profondamente innamorato di te- due cose che dovrebbero scusarmi. Non c'è voluto molto, credimi, perchè ti impossessassi di me; fin dalla prima settimana che ti conobbi mi dichiarai tuo vassallo; ma bruciai la lettera perchè nel successivo incontro mi parve di esserti antipatico. Se a prima vista tu dovessi mai sentire per un uomo ciò che io sentii per te, sono perduto. Eppure, non litigherei con te, ma mi odierei se ciò accadesse- solo se, come Uomo, non fosse bello come la Donna che sei tu, esploderei. Forse sono troppo impetuoso, immaginami allora inginocchiato, specialmente ora che accenno a un passo della tua lettera che mi ha ferito: parlando del signor Severn, dici "ma devi accontentarti di sapere che io ti ammiravo molto di più del tuo amico". Amore mio, io non posso credere che mai ci sia stato o possa esserci in me qualcosa da ammirare, specialmente fin dove giunge l'occhio- io non posso essere ammirato, non sono una cosa da ammirare. Tu lo sei, io ti amo. Tutto ciò che ti posso porgere è un'estatica ammirazione per la tua Bellezza. Io sono, tra gli uomini, quel chew, tra le donne, sono le brune col  naso camuso e le sopracciglia che si toccano- sono scarti per me, a meno che fra loro non ne trovassi una con un fuoco nel cuore simile a quello che arde nel mio. Tu mi assorbi mio malgrado-tu sola; non sono impaziente di sistemarmi, e tremo all'idea delle preoccupazioni domestiche, eppure per te le affronterei. Ma se ciò dovesse renderti più felice, preferirei morire piuttosto che agire così. Ho due voluttà su cui meditare  nelle mie passeggiate: la tua Bellezza e l'ora della mia morte. Oh se solo potessi possederle entrambe nello stesso momento! Odio il mondo: logora troppo le ali della mia volontà, e vorrei poter suggere dalle tue labbra un dolce veleno che me ne allontanasse. Da nessun'altra lo prenderei. In verità mi stupisco di ritrovarmi così indifferente a qualsiasi altro fascino che non sia il tuo- ricordando i tempi in cui persino un pezzo di nastro era motivo di interesse per me. Quali più tenere parole posso trovare per te dopo queste? Non voglio leggere ciò che ho scritto. Nè voglio qui dire altro, ma in un post scriptum risponderò a tutto ciò che hai menzionato nella tua lettera con tante parole-sono distratto da mille pensieri. Stasera immaginerò che tu sia Venere e pregherò, pregherò, pregherò la tua stella come un Pagano.
Il tuo per sempre, leggiadra Stella
John Keats
Il mio sigillo porta, come una tovaglia di famiglia, l'iniziale di mia madre, F di Fanny, inserita tra le iniziali di mio Padre. Avrai presto mie notizie. I miei rispettosi omaggi a tua Madre. Di' a Margaret che le manderò un'intera scogliera di ottimo croccante e dì a Sam che gli regalerò il mio cavallo baio da caccia.


venerdì 25 febbraio 2011

GUIDA ALL'ELEGANZA di Madame Geneviève Antoine Dariaux -ADATTABILITA'

Come è possibile essere ben vestite in ogni ora del giorno e in qualsiasi ambiente con una sola toletta?E' uno dei problemi che pone la vita moderna. I grandi magazzini offrono la loro soluzione con diversi completi ottimisticamente presentabili come indossabili "da mezzogiorno a mezzanotte". Ma in genere sarebbe più corretto dire dalle cinque del pomeriggio fino a mezzanotte, perchè sono quasi sempre troppo habillé per la mattina.
 Un semplice insieme di lana scura con una giacca che nasconde l'abito scollato è la toletta più adattabile, purchè la sera si possano cambiare gli accessori mettendo nella capace borsa che portate la mattina una borsettina da sera e gioielli adatti.
 Scarpe scollate di vernice sono eleganti a ogni ora del giorno, ma non si può dire lo stesso delle scarpe di camoscio (adatte durante il giorno, fuori posto la sera) o dei sandali (da portare soltanto con abiti più habillé) . Tutti questi preparativi richiedono di programmare bene le cose e il dono di saper mutare il proprio aspetto con il mutare dell'ambiente in cui ci si trova, come un camaleonte, non viene elargito spesso alle donne con la testa tra le nuvole.

giovedì 24 febbraio 2011

GUIDA ALL'ELEGANZA di Madame Geneviève Dariaux-ACCESSORI

Gli accessori che completano una toletta-guanti, cappello, scarpe e borsa- costituiscono elementi importantissimi dell'eleganza. Un abito o un tailleur modesti possono triplicare il loro valore apparente se indossati con cappello, borsa guanti e scarpe eleganti, mentre un capo griffato può perdere gran parte del suo prestigio se gli accessori sono stati scelti senza attenzione.
 Spessissimo una donna compra un soprabito o un tailleur senza rendersi conto che il prezzo verrà raddoppiato se, per avere gli accessori giusti sarà costretta a comprarne di nuovi in un colore che non si trova nel suo guardaroba.
 Ricordatevi che l'espressione "Non posso permettermi di comprare cose a buon mercato" non è mai stata più vera.
Mi rendo conto che quanto ho detto può sembrare un po' austero e molto costoso. Ma questi sforzi sono una delle chiavi che schiudono le porte dell'eleganza.

FILASTROCCA DEI BIMBI BUONI

MAMMA D'ORO
QUANDO AL MATTINO
APRO GLI OCCHIETTI
NEL MIO LETTINO
LAVORI GIA'.
DI LA' TI SENTO
CHE GIA' SFACCENDI
COME LA FATA DELLA BONTA'.
C'E' IL LATTE CALDO
PRONTO E' IL PANINO,
IL GREMBIULINO
E' UNA BELTA'.
HAI FATTO TUTTO
O MAMMA D'ORO!
SEI UN TESORO
CHI NON LO SA?





mercoledì 23 febbraio 2011

GUIDA ALL'ELEGANZA di Madame Geneviève Dariaux-ABITO INTERO

Al mattino quasi tutte le donne indossano un tailleur e l'abito da pomeriggio è stato sostituito dall'insieme a due pezzi più giovanile e meno formale,o addirittura da un golfino e una gonna.
 Ma a partire dalle sei del pomeriggio, l'abito intero riprende i suoi diritti, come abito da cocktail o da mezza sera. E' il momento del trionfo per il classico tubino nero, scollato, di lana o crepe di seta, la cui eleganza sta tutta nel taglio. A un'ora più tarda è preferibile sostituire il nero con colori più vivaci e con un tessuto più ricco, eventualmente ricamato o ornato di perline. Per le occasioni formali,poi, l'abito da sera lungo può essere splendido quanto volete. nel momento in cui lo indossate dovreste avere l'impressione di una magica metamorfosi: dovreste sentirvi una principessa. Anche la donna d'aspetto più comune è sempre più bella in un abito da sera lungo. la sera è il solo momento della giornata in cui una donna ha il diritto, seppure non il dovere, di richiamare l'attenzione. per questo un lungo abito da sera nero, spesso giudicato molto pratico, è una scelta tutt'altro che sensata.

Sophie Calle

BATTITO D'ALI

COME L'AFFANNO
CHE SI SERRA IN PETTO
AL CADERE DI UNA NUOVA STELLA
QUANDO IL BUIO
GIA' CI RICHIAMAVA
LONTANI
DA OGNI RESPIRO DI BELLEZZA
COSI' LA NOSTRA VITA
NEL DISSOLVERSI ANNOIATO
SE UN BATTITO D'ALI
IMPROVVISO RISVEGLIA
LE VORAGINI DEL NOSTRO CUORE,
MENTRE NON SAPEVAMO ANCORA
DI AVERE TANTA NUOVA GIOVINEZZA
E IL SONNO
ORMAI VELAVA I NOSTRI OCCHI.

martedì 22 febbraio 2011

GUIDA ALL'ELEGANZA di Madame Geneviève Antoine Dariaux -ABBRONZATURA

Tanti dottori ed estetisti hanno lanciato grida di allarme sul tema dell'abbronzatura, che non è davvero necessario aggiungere il mio.
Se una carnagione leggermente dorata dal sole dà una gradevole impressione di buona salute, al ritorno in città alla fine dell'estate, un'epidermide simile a un arrosto bruciato invecchia terribilmente ed è del tutto priva di eleganza. Quale giovane donna non ha provato la delusione di scoprire che l'Adone mirabilmente abbronzato, irresistibile sulla spiaggia o sui pendii innevati, ha un aspetto assolutamente diverso nei consueti abiti cittadini? Per essere attraente un'abbronzatura intensa richiede aria aperta, scollature profonde, braccia nude e colori chiari, luminosi (in particolare l'azzurro, il giallo, il bianco). Le sfumature neutre degli abiti da città trasformano un'abbronzata bellezza al bagno in un'africana affetta da anemia.
Le gambe conservano a lungo l'abbronzatura, quindi dopo le vacanze estive è meglio portare calze di una sfumatura più scura, perchè il nylon chiaro appare bianco e opaco quando è indossato su una pelle scura.
La mania di tornare da una vacanza quanto più scuri possibile aveva forse una sua ragione quando lo scopo era far morire d'invidia gli sventurati amici rimasti tutta l'estate in città. Oggi tutti si godono la loro parte di sole, e non riesco a capire perchè si debba perdere tanto tempo a rosolarsi come una patatina.
Gli amici che mi conoscono da quando ero giovane diranno che un tempo avevo idee diverse. E' vero. Proprio per questo dovreste approfittare dell'esperienza di una donna che ha irrimediabilmente rovinato una carnagione del tutto accettabile esponendola troppo al sole!

lunedì 21 febbraio 2011

SONETTO XXIV

Non m'accusate voi d'aver amato,
donne cortesi,nè mi si condanni
per aver arso tutta,anima e carne,
nè per aver sofferto mille pene


nè per aver,in lacrime, perduto
tanto mai tempo. Chiedo di non essere
rimproverata, e nulla pù, da voi.
Se pur peccai, ne soffro, in fede mia.


Talchè,non accrescete il mio dolore
voi, fiduciose nell'Amor che possa
farvi amare ed insieme essere amate


al colmo della passione, s'anche
meno esposte di me, che pur vi faccio
l'augurio d'esser più di me felici.


Louise Labé (1524-1566)
da "IO SONO L'AMORE"

sabato 19 febbraio 2011

TERZA LETTERA A FANNY BRAWNE

15 luglio 1819
Amore mio,
in questi due o tre giorni sono stato in condizioni di salute così instabili che temevo di non poter scrivere questa settimana.Non che fossi così malato, ma abbastanza da non riuscire a scrivere che una lettera dal tono irritantemente malaticcio. Stasera sto molto meglio soltanto a sentire il languore che mi ha preso dopo che mi avevi toccato con ardore. Dici che forse avresti potuto farmi migliorare: allora mi avresti fatto peggiorare; ora sì che potresti ottenere una guarigione, e quale parcella, mio dolce medico, non ti darei se facessi così?  Non considerarla una sciocchezza se ti tìdico che la scorsa notte mi portai a letto la tua lettera. Al mattino trovai il tuo nome sulla ceralacca cancellato. Fui spaventato dal cattivo auspicio finchè non mi ricordai che la cosa doveva essere accaduta durante i miei sogni, e tu sai che essi si avverano al contrario. Ormai ti sarai accorta che sono un po' incline ad essere di cattivo augurio come il corvo; è una sfortuna questa, non una colpa; deriva dall'andamento generale della mia vita e mi fa sospettare di ogni evento. Comunque non voglio più turbare nè te nè me con tristi Profezie; benchè me ne rallegri, poichè mi hanno dato l'occasione di amare il tuo disinteresse verso di me. Non posso più fare il corvo; tu e il piacere vi impossessate di me nello stesso istante. Temo che tu sia stata poco bene. se attraverso di me la malattia è giunta a toccarti (ma deve averlo fatto con mano leggera) devo essere abbastanza egoista per provarne un po' di gioia. Mi perdonerai? Ho letto recentemente un racconto orientale bellissimo- narra di una città di uomini malinconici,tutti resi tali da queste circostanze. Attraverso una serie di avventure ciascuno di essi a turno raggiunge i giardini del Paradiso dove incontra una donna incantevole;  e proprio mentre sta per abbracciarla, lei lo invita a chiudere gli occhi- lui lo fa, e quando li riapre, si trova ridisceso sulla terra dentro una magica cesta. Il ricordo della Dama e delle delizie irrimediabilmente perdute rende questi uomini melanconici per sempre. Come applicai subito il racconto a te, e come mi batteva forte il cuore, quale fu la certezza che tu eri in questo mondo con me e, sebbene altrettanto bella, non così talismanica come quella Dama; non potrei sopportare che tu fossi tale- devi credermi perchè lo giuro su di te. Non posso dire quando avrò pronto un volume, ho tre o quattro storie finite a metà, ma poichè non sono capace di scrivere al solo scopo di pubblicare, devo lasciarle progredire o riposare secondo l'estro. Forse usciranno verso Natale, ma non sono ancora sicuro se ciò accadrà mai. Poco importa, le poesie oggi sono comuni come i giornali ed io non vedo perchè debba essere un misfatto più grande per me che per altri lasciare che i versi di un cervello semi-implume ruzzolino nelle sale di lettura e nei salotti.
Negli ultimi giorni Rice è stato meglio del solito:non soffre più per la noncuranza dei suoi genitori che da qualche anno lo apprezzano di più di quanto fecero nella sua prima giovinezza, e ora si prodigano per fornirgli ogni comodità. Domani, se nella notte la mia salute continua a migliorare, farò un giro un po' più lungo per la campagna e osserverò le comitive che, come mute di bracchi, vengono da queste parti a caccia del pittoresco. Sono sorprendenti: si divorano il paesaggio come i bambini fanno con i dolci. Lo stupendo Burrone è assai celebre qui: vorrei avere tante ghinee quanti sono i cannocchiali che l'hanno scrutato. Sono stato, e non ne so il motivo, di umore eccellente nell'ultima ora. Perchè mai, se devo prendere la mia candela, ritirarmi in una camera solitaria, addormentarmi senza il pensiero di rivederti domattina? O dopodomani, o il giorno dopo ancora- la cosa assume un aspetto di impossibilità e di eternità-o il prossimo mese: voglio dire che ti vedrò entro un mese al massimo, anche se nessuno eccetto tu stessa dovesse vedermi; non fosse che per un'ora. Non mi piacerebbe essere così vicino a te a Londra, senza stare continuamente con te; dopo averti baciata una volta, preferirei, mia dolcezza, essere qui solo col mio lavoro che non in mezzo al trambusto e agki odiosi cicalecci letterari. Nel frattempo devi scrivermi-come farò io ogni settimana-le tue lettere mi danno vita. non so dirti,dolce Fanciulla,il mio amore. Buona notte!
Sempre tuo
John Keats


sabato 12 febbraio 2011

SECONDA LETTERA A FANNY BRAWNE

8 LUGLIO 1819       

Mia dolce Fanciulla,
 la tua lettera mi ha dato una gioia che nessun'altra cosa al mondo eccetto tu stessa può darmi. In verità sono stupito che una persona assente possa avere sui miei sensi quel voluttuoso potere che sento. Anche quando non ti penso ricevo il tuo influsso e una grande tenerezza mi pervade. Trovo che tutti i miei pensieri, tutti i miei giorni e le mie notti più infelici non mi abbiano affatto guarito dal mio amore per la Bellezza, al contrario l'hanno reso così intenso che mi sento meschino a non averti qui con me: o piuttosto, respiro in quella sorta di noiosa rassegnazione che non può essere chiamata Vita. Non ho mai saputo prima che cosa fosse un amore simile a quello  che tu mi hai fatto provare; non ci credevo; la mia Immaginazione lo temeva, temeva che mi bruciasse. Ma se tu mi amerai pienamente, qualunque fuoco ci sia, non sarà più forte di quello che potremo sopportare quando saremo inumiditi e irrorati dai Piaceri. Menzioni"gente orribile" e mi chiedi se dipenda da loro che io ti riveda. Sforzati di capirmi, amore mio, ti ho nel cuore a tal punto che devo farmi Mentore quando scorgo un pericolo per te. Io non vorrei vedere altro che Piacere nei tuoi occhi, amore sulle tue labbra, e felicità nei tuoi passi. Vorrei vederti tra quelli svaghi adatti alle tue inclinazioni e al tuo animo; così che i nostri amori fossero una delizia tra tanti Piaceri abbastanza gradevoli, piuttosto che una risorsa contro fastidi e affanni. Ma dubito molto che nel caso peggiore sarò abbastanza filosofo da seguire i miei stessi precetti: se vedessi che la mia decisione ti causa dolore, non potrei. Perchè non posso parlare della tua Bellezza, dal momento che senza di essa  non avrei mai potuto amarti? Non so concepire altro inizio che non sia la Bellezza, per un amore come quello che nutro per te. Può esserci una sorta di amore per il quale, senza la minima ironia, ho il più alto rispetto e posso ammirare in altri: ma esso non ha la ricchezza, lo splendore, la forma piena, l'incanto dell'amore che sente il mio cuore. Lascia dunque che parli della tua Bellezza, anche a mio rischio; se mai tu fossi così crudele con me da sperimentare altrove il suo Potere. Dici di temere che io possa pensare che non mi ami- così dicendo mi fai desiderare ancora di più di esserti accanto. Qui faccio diligente uso delle mie capacità, non lascio passare giorno senza allungare qualche verso sciolto o inanellare qualche rima; devo ora confessare (dato che sono sull'argomento) che ti amo ancor di più in quanto credo di esserti piaciuto per quello che sono e null'altro. Ho incontrato donne che, son convinto, vorrebbero essere sposate a un Poema ed essere accompagnate all'altare da un Romanzo. Ho visto la tua Cometa e vorrei soltanto che essa fosse un segno di guarigione per il povero Rice, poichè la malattia lo rende un compagno un po' malinconico:tanto più quando si sforza di dominare i suoi sentimenti e di nascondermeli con Giochi di parole forzati. Ho baciato il tuo scritto nella speranza che tu mi abbia accontentato lasciandovi una traccia di miele. Com'è stato il tuo sogno? Dimmelo ed io lo interpreterò.

                                                                                                     Sempre tuo,amore mio!
                                                                                                               John Keats


Non accusarmi di indugiare. Qui non abbiamo la possibilità di spedire lettere ogni giorno. Scrivi subito.



venerdì 11 febbraio 2011

RITRATTO DI UNA SIGNORA ELEGANTE...MRS.DAFNE SELFE

A ottantadue anni suonati ha alle spalle sessant'anni di carriera...ed è ancora bella, elegante snella, come quando cominciò a fare la modella negli anni '50...e continua a fare casting, per Dolce & Gabbana, per Wunderkind e per Nivea...e sfila!! E si aspetta un futuro ricco di nuove possibilità...CHAPEAU!


LA FRASE GIUSTA IN OGNI CIRCOSTANZA...le lettere di scuse.

lettera di scuse formale


"Gentile signora,


La prego di scusarmi per non essere intervenuto all'inaugurazione della Sua mostra.
Le assicuro che era mio desiderio unirmi ai numerosi ammiratori delle Sue opere, ma un impegno pressante quanto inaspettato mi ha forzatamente dirottato in altro luogo.
Congratulazioni per il notevole successo conseguito sia presso la critica sia presso il pubblico, a cui mi unisco anch'io, ammiratore tardivo.
Sperando nel Suo perdono, Le porgo i più sentiti auguri per un futuro sempre più ricco di soddisfazioni, uniti a cordiali saluti.


                                                                                                  firma"




lettera di scuse accorata.


"E' inutile dirti quanto mi dispiace, Carla! O forse è utile: almeno per me, per poter sperare nel tuo perdono.
La cosa più terribile è aver saputo che più che essere adirata con me, soffri per quanto ho lasciato accadesse. Questo è ancora peggio.
Non volevo ferirti così, credimi! Purtroppo talvolta mi lascio trasportare dal mio pessimo carattere e agisco impulsivamente e senza alcuna delicatezza e proprio con le persone che amo di più.
Spero che tu mi conceda la possibilità di dimostrarti che ho compreso i miei errori e cerco di porvi riparo.
Allora ti domando soltanto, ancora una una volta, di perdonarmi, salutandoti con animo sinceramente contrito.


                                                                                           firma"




lettera di scuse spiritosa


"Sua signoria soavissima,

mi prostro ai Suoi piedi e mi cospargo il capo di cenere, chiedendoLe umilmente scusa!
Il mio lungo silenzio non è certo dipeso dal venir meno dell'affetto nei Suoi confronti, ma dai troppi impegni che poco tempo mi lasciano per i più raffinati piaceri, fra cui quello di scriverLe tanti e dolci messaggi.
Confido dunque nella Sua comprensione e nel Suo generoso perdono, perchè la so d'animo magnanimo e, in attesa di un Suo cenno che mi farà correre ancor più prostrato ai suoi piedi, Le bacio teneramente la mano.
Il come sempre Suo, devotissimo, umile servo, afflitto penitente

                                                                                       firma"


giovedì 10 febbraio 2011

LA FRASE GIUSTA IN OGNI CIRCOSTANZA...la chiusa di una lettera...

  • ti abbraccio affettuosamente, il tuo...
  • un tenero abbraccio dalla tua...
  • tanti baci e a presto...
  • una calorosa stretta di mano dal tuo amico...
  • i più cari saluti a te e Gianni, anche a nome di Mario. Affettuosamente...
  • le invio i più cordiali saluti...
  • i più rispettosi saluti dal Suo allievo...
  • le porgo i più distinti saluti, uniti a rinnovati ringraziamenti...
  • le invio i migliori auguri anche da parte della mia famiglia per la Sua...
  • la ringrazio sin d'ora per la disponibilità e la cortesia dimostrate e, in attesa di ricevere notizie, le invio i miei cordiali saluti...

lunedì 7 febbraio 2011

INTERVISTA A PAOLO POLI,dalla stampa del 27 novembre 2010

"Faccio lo spettacolo IL MARE perchè la scrittrice Ortese sia più conosciuta, la gente legge solo quel commissario lì, Montalbano.E va anche bene, perchè almeno Camilleri è simpatico."
E la Ortese meravigliosa, crudele, cupissima, l'aveva mai conosciuta? "Sì, ma soprattutto attraverso i libri e la bellezza della sua scrittura. E' la nostra Karen Blixen".
C'è molto dolore nelle sue storie. "Ma la realtà tragica lei la vede attraverso il sogno:un'infanzia è misera ma piena di fantasia, l'adolescenza combattuta ma sognante, l'amore sfiorato,ma mai posseduto. E' così che i libri ti fanno arrivare più in là".
Cioè? "Senza tragedie, senza i cattivi non c'è storia. Prendi Tolstoi con Anna Karenina, una stupida, una poco di buono, lascia il bambino, lascia il marito...Ma ti ci affezioni, la adori. Lo sapeva anche il Padre Eterno: quando si accorse che Adamo si annoiava gli creò una moglie, una rompiscatole, che però ha fatto andare avanti la storia. Nei romanzi ci vogliono i cattivi. La bisbetica quando è domata finisce la commedia".
Meglio le tragedie, dunque. "Come sempre dipende da chi le scrive. Petrolini diceva:sono entrato in un cantiere ma non cantava nessuno, oppure Futurista?No, Fu Giuseppe. Le pare comica? Ma era lui che faceva ridere".
Torniamo alla Ortese. "La lingua è tutto. Con scrittrici così ti riconcili col tuo paese. Se si festeggerà questa benedetta Unità d'Italia lo si deve alla lingua, a Dante che ha fatto i primi passi per riunire i confini geografici con una lingua inventata che nessuno parlò. Il problema della lingua è eterno per noi".
Le celebrazioni per il 150esimo magari possono servire anche a questo. "Per festeggiare cosa, gli ultimi Savoia che stanno ballando e facendo canzonette in tv? E poi in Italia, dal Foscolo in poi, si celebrano solo i sepolcri. Lo aveva imparato Mussolini, già rieducato dalla Sarfatti a usare la forchetta e stare a tavola. Quando volle l'Emilia, inventò l'attentato di Andrea Zamboni, un ragazzetto 17enne che non fu mai interrogato, ma che permise al duce di uscire sul balcone con la ferita e un cerotto al naso. Sai com'è, il cavaliere ha insegnato agli altri cavalieri come si fa".

Paolo Poli nello spettacolo IL MARE

sabato 5 febbraio 2011

PRIMA LETTERA A FANNY BRAWNE

                                                                                                  3 LUGLIO 1819

Mia diletta Signora,
sono contento di non essere riuscito a spedire una lettera che avevo scritto per te martedì sera-era troppo somigliante a una della Héloise di Rousseau. Questa mattina sono più ragionevole. Il mattino è per me la sola ora adatta per scrivere alla bellissima Ragazza che amo tanto: poichè la sera, quando il solitario giorno è giunto a conclusione e la solitaria, silenziosa Camera, priva di armonie, aspetta di accogliermi come in un Sepolcro, allora,credimi, la passione mi possiede interamente, allora non vorrei che tu vedessi quegli impeti ai quali un tempo credevo non mi sarei mai abbandonato e dei quali in altri tempi ho spesso riso, per timore che tu mi giudicassi o troppo infelice o forse un po' folle. Mi trovo di fronte alla finestra di un bellissimo cottage, che guarda su una magnifica campagna collinosa e da cui s'intravvede il mare- la mattinata è molto bella. Non so quanto sarebbe agile il mio spirito, quale piacere proverei nel vivere qui, respirare, vagare libero come un cervo per questa magnifica costa, se non mi pesasse tanto il tuo ricordo. Non ho mai conosciuto la pura Felicità per molti giorni di seguito: la morte o la malattia di altri hanno sempre afflitto le mie ore- e ora che non sono oppresso da simili pene, è duro ammettere che un altro dolore mi perseguita. Chiedi a te stessa, amore mio, se non sei crudele per avermi irretito così, per aver distrutto così la mia libertà. Confessalo nella lettera che devi scrivermi immediatamente e dì tutto ciò che puoi per consolarmi- falla ricca come un filtro di papaveri per inebriarmi- scrivi le parole più tenere e baciale, che io possa almeno posare le mie labbra dove furono le tue. Quanto a me, io non so come esprimere la mia adorazione per tanta bellezza: voglio una parola più luminosa di luminosa, più bella di bella. VORREI CHE FOSSIMO FARFALLE E VIVESSIMO TRE SOLI GIORNI D'ESTATE-TRE GIORNI COSI', CON TE, SAREBBERO PIU' COLMI DI DELIZIE DI QUANTE NE POTREBBERO CONTENERE CINQUANTA ANNI DI VITA ORDINARIA. Ma per quanto io possa sentirmi egoista, sono sicuro che mai potrò agire come tale:come ti dissi un giorno o due prima di lasciare Hampstead, non tornerò mai più a Londra se il fato non mi assegna un asso o almeno una figura. Benchè io concentri la mia Felicità in te, non posso sperare di occupare interamente il tuo cuore-in verità, se pensassi che provi per me tutto ciò che io provo per te in questo momento, non credo che potrei trattenermi dal correre da te domani, per la gioia di un solo abbraccio. Ma no- io devo vivere di speranza e Caso. Se si verificasse il peggio, ti amerò ancora- ma quale odio avrò per altri! Alcuni versi letti l'altro giorno mi risuonano di continuo nelle orecchie:
VEDERE QUEGLI OCCHI A ME CARI PIU' DEI MIEI
LANCIARE FAVORI AD ALTRI
E QUELLE DOLCI LABBRA(PRODIGHE DI NETTARE IMMORTALE)
TENERAMENTE PREMUTE SU LABBRA ALTRUI-
PENSA, PENSA CHE MALEDIZIONE 
OLTRE OGNI DIRE!
Scrivi immediatamente. Qui la posta non arriva, perciò indirizza a "Ufficio postale, Newport, Isola di Wight". So che prima di sera maledirò me stesso per averti spedito una lettera così fredda; però è meglio che lo faccia finchè sono padrone dei miei sensi.
  Sii buona quanto te lo permette la lontananza, col tuo 
                                                                                        J.Keats
I miei rispetti a tua madre, il mio affetto a Margaret e i miei migliori saluti a tuo Fratello, te ne prego.

  

martedì 1 febbraio 2011

INTERVISTA A FRANCA VALERI,dal settimanale D di Repubblica

A 13 ANNI CHE COSA VOLEVA FARE?Sempre la stessa cosa:recitare e scrivere.
HA IL POTERE ASSOLUTO PER UN GIORNO:LA PRIMA COSA CHE FA? Mangio qualcosa che mi piace. Adesso sono sempre a dieta.
SE LA SUA VITA FOSSE UN FILM CHI SAREBBE IL REGISTA? Sarebbe stato Vittorio De Sica.
ALL'INFERNO LA OBBLIGANO AD ASCOLTARE SEMPRE UNA CANZONE:QUALE? Non è difficile trovare una canzone che mi tortura. Quelle che ascoltano i tassisti sono sufficienti per distruggermi.
NEL MIGLIORE DEI MONDI POSSIBILI DOVREBBE ESSERE ABOLITA LA PAROLA? Solare.
ENTRA IN UNA STANZA DOVE CI SONO TRE UOMINI:CHI E PERCHE' ATTRAE LA SUA ATTENZIONE? Dovrei guardarli in faccia. Mi attira quello con l'espressione di curiosità. Nei miei confronti.
OGGI COS'E' TABU'? Magari ce ne fossero!
UN BAMBINO LE CHIEDE "PERCHE' SI MUORE?". COSA GLI RISPONDE? Non si muore.Si vive sempre, non pensarci.
LA VERA DIFFERENZA TRA UN BAMBINO E UN ADULTO? Il bambino è più bello.
COME SI IMMAGINA IL PARADISO? Pieno di animali.
LA SUA CASA BRUCIA:COSA SALVA? La prima cosa che capita, ho solo cose che amo.
IL VERO LUSSO E'? Essere a posto col proprio senso estetico.
LE RIMANGONO 12 ORE DI VITA:COSA FA? Quello che sto facendo ora. Dodici ore non valgono altro che niente.
COSA CONTA PIU' DELL'AMORE? La cultura.
COS'HA IMPARATO DALL'AMORE? Che bisogna continuare a praticarlo.
LA VOLTA CHE HA RISO DI PIU'? Quando m i è riuscito bene uno sketch.
UN POSTO DOVE NON E' MAI STATA E VORREBBE ANDARE? Il Perù.
IL SUO PIU' GRANDE FALLIMENTO? Difficile dirlo. Nel senso che non mi sono mai sentita fallita.
UNA COSA CHE VOLEVA E NON HA AVUTO? Sono stata fortunata, non ho desideri incompiuti.
SE LE DICO ITALIA QUAL E' LA PRIMA COSA CHE LE VIENE IN MENTE? Non me lo chieda.
COME SPIEGHEREBBE A UN BAMBINO CHE COS'E' LA FELICITA'? Imparare a parlare, a esprimersi.