lunedì 7 febbraio 2011

INTERVISTA A PAOLO POLI,dalla stampa del 27 novembre 2010

"Faccio lo spettacolo IL MARE perchè la scrittrice Ortese sia più conosciuta, la gente legge solo quel commissario lì, Montalbano.E va anche bene, perchè almeno Camilleri è simpatico."
E la Ortese meravigliosa, crudele, cupissima, l'aveva mai conosciuta? "Sì, ma soprattutto attraverso i libri e la bellezza della sua scrittura. E' la nostra Karen Blixen".
C'è molto dolore nelle sue storie. "Ma la realtà tragica lei la vede attraverso il sogno:un'infanzia è misera ma piena di fantasia, l'adolescenza combattuta ma sognante, l'amore sfiorato,ma mai posseduto. E' così che i libri ti fanno arrivare più in là".
Cioè? "Senza tragedie, senza i cattivi non c'è storia. Prendi Tolstoi con Anna Karenina, una stupida, una poco di buono, lascia il bambino, lascia il marito...Ma ti ci affezioni, la adori. Lo sapeva anche il Padre Eterno: quando si accorse che Adamo si annoiava gli creò una moglie, una rompiscatole, che però ha fatto andare avanti la storia. Nei romanzi ci vogliono i cattivi. La bisbetica quando è domata finisce la commedia".
Meglio le tragedie, dunque. "Come sempre dipende da chi le scrive. Petrolini diceva:sono entrato in un cantiere ma non cantava nessuno, oppure Futurista?No, Fu Giuseppe. Le pare comica? Ma era lui che faceva ridere".
Torniamo alla Ortese. "La lingua è tutto. Con scrittrici così ti riconcili col tuo paese. Se si festeggerà questa benedetta Unità d'Italia lo si deve alla lingua, a Dante che ha fatto i primi passi per riunire i confini geografici con una lingua inventata che nessuno parlò. Il problema della lingua è eterno per noi".
Le celebrazioni per il 150esimo magari possono servire anche a questo. "Per festeggiare cosa, gli ultimi Savoia che stanno ballando e facendo canzonette in tv? E poi in Italia, dal Foscolo in poi, si celebrano solo i sepolcri. Lo aveva imparato Mussolini, già rieducato dalla Sarfatti a usare la forchetta e stare a tavola. Quando volle l'Emilia, inventò l'attentato di Andrea Zamboni, un ragazzetto 17enne che non fu mai interrogato, ma che permise al duce di uscire sul balcone con la ferita e un cerotto al naso. Sai com'è, il cavaliere ha insegnato agli altri cavalieri come si fa".

Paolo Poli nello spettacolo IL MARE

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