sabato 12 febbraio 2011

SECONDA LETTERA A FANNY BRAWNE

8 LUGLIO 1819       

Mia dolce Fanciulla,
 la tua lettera mi ha dato una gioia che nessun'altra cosa al mondo eccetto tu stessa può darmi. In verità sono stupito che una persona assente possa avere sui miei sensi quel voluttuoso potere che sento. Anche quando non ti penso ricevo il tuo influsso e una grande tenerezza mi pervade. Trovo che tutti i miei pensieri, tutti i miei giorni e le mie notti più infelici non mi abbiano affatto guarito dal mio amore per la Bellezza, al contrario l'hanno reso così intenso che mi sento meschino a non averti qui con me: o piuttosto, respiro in quella sorta di noiosa rassegnazione che non può essere chiamata Vita. Non ho mai saputo prima che cosa fosse un amore simile a quello  che tu mi hai fatto provare; non ci credevo; la mia Immaginazione lo temeva, temeva che mi bruciasse. Ma se tu mi amerai pienamente, qualunque fuoco ci sia, non sarà più forte di quello che potremo sopportare quando saremo inumiditi e irrorati dai Piaceri. Menzioni"gente orribile" e mi chiedi se dipenda da loro che io ti riveda. Sforzati di capirmi, amore mio, ti ho nel cuore a tal punto che devo farmi Mentore quando scorgo un pericolo per te. Io non vorrei vedere altro che Piacere nei tuoi occhi, amore sulle tue labbra, e felicità nei tuoi passi. Vorrei vederti tra quelli svaghi adatti alle tue inclinazioni e al tuo animo; così che i nostri amori fossero una delizia tra tanti Piaceri abbastanza gradevoli, piuttosto che una risorsa contro fastidi e affanni. Ma dubito molto che nel caso peggiore sarò abbastanza filosofo da seguire i miei stessi precetti: se vedessi che la mia decisione ti causa dolore, non potrei. Perchè non posso parlare della tua Bellezza, dal momento che senza di essa  non avrei mai potuto amarti? Non so concepire altro inizio che non sia la Bellezza, per un amore come quello che nutro per te. Può esserci una sorta di amore per il quale, senza la minima ironia, ho il più alto rispetto e posso ammirare in altri: ma esso non ha la ricchezza, lo splendore, la forma piena, l'incanto dell'amore che sente il mio cuore. Lascia dunque che parli della tua Bellezza, anche a mio rischio; se mai tu fossi così crudele con me da sperimentare altrove il suo Potere. Dici di temere che io possa pensare che non mi ami- così dicendo mi fai desiderare ancora di più di esserti accanto. Qui faccio diligente uso delle mie capacità, non lascio passare giorno senza allungare qualche verso sciolto o inanellare qualche rima; devo ora confessare (dato che sono sull'argomento) che ti amo ancor di più in quanto credo di esserti piaciuto per quello che sono e null'altro. Ho incontrato donne che, son convinto, vorrebbero essere sposate a un Poema ed essere accompagnate all'altare da un Romanzo. Ho visto la tua Cometa e vorrei soltanto che essa fosse un segno di guarigione per il povero Rice, poichè la malattia lo rende un compagno un po' malinconico:tanto più quando si sforza di dominare i suoi sentimenti e di nascondermeli con Giochi di parole forzati. Ho baciato il tuo scritto nella speranza che tu mi abbia accontentato lasciandovi una traccia di miele. Com'è stato il tuo sogno? Dimmelo ed io lo interpreterò.

                                                                                                     Sempre tuo,amore mio!
                                                                                                               John Keats


Non accusarmi di indugiare. Qui non abbiamo la possibilità di spedire lettere ogni giorno. Scrivi subito.



2 commenti:

zia Delina. ha detto...

...easyyyyyyyyyyyyyyyyyy!!!!!!

nonna peonia ha detto...

oh mia dolce fanciulla!