giovedì 21 aprile 2011

IL SIGNOR DI NORPOIS, Marcel Proust

La conversazione del signor di Norpois era un repertorio così completo di quelle formule datate del linguaggio proprie di una carriera, di una classe e di un periodo- periodo che, per quella carriera e quella classe, potrebbe anche non essere del tutto superato - che a volte rimpiango di non aver tenuto a mente, tali e quali, i discorsi che gli ho sentito fare. Avrei così ottenuto un effetto di "fuori moda", con la stessa facilità e allo stesso modo di quell'attore del Palais Royal a cui domandavano dove mai scovasse i suoi cappelli sorprendenti, e che rispondeva:"I miei cappelli non li trovo, li conservo". In breve, credo che mia madre giudicasse il signor di Norpois un po' "vecchio stile", cosa che era lontana dal dispiacerle dal punto di vista dei modi, ma che l'attraeva meno nel campo, se non delle idee - perchè quelle di Norpois erano molto moderne - delle espressioni.(...) Del resto apprezzava senza sforzo la sua aria buona, la sua cortesia un po' desueta ( e così cerimoniosa che quando, camminando con l'alta persona diritta, scorgeva mia madre passare in carrozza, prima di indirizzarle una scappellata gettava via il sigaro appena cominciato); la sua conversazione così misurata, in cui parlava di sè il meno possibile e teneva sempre conto di quel che poteva riuscire gradito all'interlocutore; la sua puntualità talmente sorprendente nel rispondere alle lettere che quando, avendogliene spedita una, mio padre riconosceva la grafia del signor di Norpois su una busta, il suo primo impulso era di credere che malauguratamente la loro corrispondenza si fosse incrociata: si sarebbe detto che alla posta esistessero per lui levate supplementari e di lusso. Mia madre si meravigliava che fosse così esatto sebbene tanto occupato, così affabile sebbene così presente dappertutto, senza pensare che i "sebbene" sono sempre dei "perchè" misconosciuti, e che (come i vecchi sono sbalorditivi per la loro età, i re pieni di semplicità e i provinciali al corrente di tutto) proprio le sue abitudini permettevano al signor di Norpois di soddisfare a tante occupazioni e d'essere così ordinato nelle risposte, di piacere in società e d'essere gentile con noi.


1 commento:

Le Bistrot des Artistes ha detto...

questo è un esempio di bella scrittura!