sabato 2 luglio 2011

XXI LETTERA A FANNY BRAWNE

Mia diletta Fanny,
 dalla mia crisi non ho mai avuto notte migliore di quella appena trascorsa, e questa mattina  sono come quando mi hai visto. Ho passato il tempo a sfogliare due volumi di un carteggio fra  Rousseau e due Dame in quel vago tono misto di malizia e sentimento nel quale erano tanto versati le Dame e i gentiluomini di quei giorni, e che tuttora è diffuso fra le Dame di quel paese, che vivono in una specie di idillio ragionante. La somiglianza però si estende soltanto all'affezione, non alla destrezza.
 Cosa avrebbe detto Rousseau nel vedere il nostro scarno epistolario!Cosa avrebbero detto le sue Dame! Non me ne curo granchè - sull'argomento preferirei conoscere l'opinione di Shakespeare. Il volgare cicaleccio delle lavandaie deve essere meno disgustoso delle continue ed eterne schermaglie fra Rousseau e quelle sublimi Gonnelle. Una sceglie per sè il nome di Clara e l'amica quella di Giulia, due delle eroine di Rousseau - entrambe battezzano il povero Jean-Jacques col nome di St.Preux - che è il puro cavaliere del suo famoso romanzo. Grazie al Cielo sono nato in Inghilterra e ho davanti agli occhi i nostri grandi Uomini. Grazie al Cielo tu sei bella e puoi amarmi senza bisogno che ti scriva con sentimentalismo.
 Il signor Barry Cornwall mi ha inviato un altro libro, il suo primo, con un biglietto cortese. Devo fare il possibile per dimostrare quanto apprezzo la sua gentilezza. Se questo vento di nord-est volesse girare, sarebbe molto meglio per me. Arrivederci, mio amore, mio diletto amore, mia bella.
Amami sempre
J.K.


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