sabato 29 ottobre 2011

XXXVII LETTERA A FANNY BRAWNE

Mia carissima Fanny,
 stamattina ho passeggiato con un libro in mano, ma come al solito c'eri solo tu nei miei pensieri: vorrei poter dire in modo gradevole. Sono tormentato giorno e notte. Parlano di farmi andare in Italia. Di certo non guarirò mai se dovrò stare così a lungo separato da te: eppure, con tutta la mia devozione per te, non riesco a convincermi ad avere fiducia. L'esperienza passata, unita alla lunga separazione da te, mi causa indicibili angosce. Quando verrà tua madre dovrò essere molto pronto e abile nel chiederle se sei stata dalla signora Dilke, perchè potrebbe rispondermi di no, per farmi stare tranquillo. Sono davvero logorato fino alla morte, e questa mi sembra l'unica risorsa. Non posso dimenticare quel che è successo. Che cosa? Una cosa da nulla per un uomo di mondo, ma mortale per me. Me ne libererò per quanto sia possibile. Quando eri solita civettare con Brown avresti certamente smesso, se il tuo cuore avesse sentito anche solo la metà del dolore che provava il mio. Brown è un brav'uomo, non sapeva che mi stava facendo morire poco a poco. Ora sento nel fianco le conseguenze di ognuna di quelle ore; e per tale ragione, anche se mi ha fatto molti favori, anche se conosco il suo affetto e la sua amicizia per me, anche se in questo momento sarei senza un soldo se non fosse per il suo aiuto, non voglio più vederlo nè parlargli, finchè non saremo entrambi vecchi, se mai lo saremo. Continuerò a sentirmi offeso per aver visto trattare il mio cuore come una palla da calcio. La chiamerai follia. Ti ho sentita dire che non era spiacevole aspettare qualche anno - hai di che svagarti- la tua mente è distratta - non hai mai rimuginato su un'idea fissa come faccio io, e come potresti? Tu sei per me un oggetto di intenso desiderio, l'aria che respiro in una camera vuota di te è malsana. Io per te non sono la stessa cosa - no - tu puoi aspettare, hai mille occupazioni. Puoi essere felice senza di me. Qualsiasi compagnia, qualsiasi cosa basta a riempirti la giornata. Come hai passato questo mese, in compagnia di chi hai sorriso? Tutto ciò può sembrare brutale da parte mia. Tu non ti senti come mi sento io - tu non sai cosa significa amare - forse un giorno lo saprai - non è ancora giunto il tuo tempo. Chiediti quante ore infelici e in solitudine ti ha causato Keats. Quanto a me, io sono stato un Martire per tutto il tempo, e per questo parlo; la confessione mi è estorta con la tortura. Te lo chiedo per il sangue di quel Cristo in cui credi: non scrivermi se in questo mese hai fatto qualcosa che mi avrebbe addolorato vedere. Puoi essere cambiata - se non è così, se ancora ti comporti come ti ho visto fare nelle sale da ballo e con altre compagnie - non voglio vivere - se hai fatto questo, mi auguro che la prossima notte sia l'ultima. Non posso vivere senza di te, e non soltanto te, ma te casta, te virtuosa. Il Sole sorge e tramonta, i giorni passano, e tu segui la tua inclinazione - non hai idea di quanta tristezza scorra dentro di me in un giorno. Sii seria! L'amore non è un giocattolo, ancora una volta non scrivermi se non puoi farlo con coscienza cristallina. Preferirei morire prima per la mancanza di te piuttosto che...
Il tuo per sempre
J.Keats


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