A tavola mi
fece la terza comunicazione:
-
Se
non ti piace vai al ristorante.
Quello non
era un desinare, ma una provocazione grave : minestra con fagioli e cavoli, fritto con contorno di
peperoni e cipolle, pane condito, formaggio gorgonzola, fichi secchi di quelli
con le mandorle. In più: antipasto di sottaceti e alici in salsa piccante, vino
moscato dolce come il miele.
Era palese la
cura criminale usata nello scegliere ogni vivanda o bevanda che fosse micidiale
per il mio stomaco: avrei avuto il diritto e il dovere di afferrare i quattro
lembi della tovaglia e, fatto un fagotto di vivande e stoviglie, buttarlo fuori
dalla finestra. Non battei ciglio e sorridendo mangiai ogni cosa.
Poi mi alzai
e mi avviai verso il buffet.
-
Non
ti scomodare – disse allora Margherita – Puoi rimetterti a sedere e
incominciare a urlare che sono una criminale perché ho dimenticato di comprarti
il bicarbonato!
Avevo un
gatto vivo nello stomaco, ma risposi sorridendo:
-
Non
cerco il bicarbonato: mi interessa un bicchierino di cognac.
Mi guardò
con odio mortale.
Andai a
sdraiarmi sulla poltrona di vimini all’ombra del portichetto e, di lì a dieci
minuti, Margherita mi raggiunse.
-
Come
si chiama quel famoso avvocato che è specializzato nei divorzi? – mi domandò
perentoria.
Le dissi il
nome e spiegai che non conoscevo l’indirizzo preciso: sapevo soltanto che
abitava a Roma.
-
Lo
troverò – esclamò Margherita – Così non si va più avanti. Divorzio! Anzi no!
Sarebbe troppo comoda. Niente scandali : scomparirò senza lasciare traccia. Un
giorno non mi troverai più. Mi cercherai e non mi troverai.
Accese una
sigaretta, tirò qualche boccata poi la buttò via.
Mi fissò con
un sorriso sarcastico:
-
Certo
– esclamò – ti piacerebbe che io me ne andassi! E invece no! Rimarrò vicino a
te, come l’ombra di Banco. Il criminale uccide e il cadavere si dissolve,
diventa terra nella terra. A te non riuscirà il gioco: la tua vittima sarà sempre
davanti ai tuoi occhi. Il mio cadavere ti perseguiterà.
Il cadavere
vivente rientrò fieramente in casa e io andai a spasso per i boschi.
Tornai
all’ora di cena e sentii che il cadavere vivente cantava.
Mi sedetti a
tavola e di lì a poco arrivò l’ombra di Banco portando riso in bianco e verdura
passata.
-
Di
sera fa fresco- mi comunicò cordialmente Margherita – S’incomincia a sentire
l’autunno.
-
- S’incomincia sì, purtroppo – risposi con
molta tristezza.
2 commenti:
Dimmi se ne trvi altri perchè ne voglio leggere ancora
Ne metterò altri, stanne certa!
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